Nonna
Fuori dal suo corpo spinse
filo d’argento, luce, aria
e con cura lo depose sull’oscurità, volando
dove niente si muoveva.
Fuori dal suo corpo espulse
filo luminoso, vita, intessendo la luce sul vuoto.
Da oltre il tempo,
oltre querce e flusso di lucente acqua chiara,
le fu dato di tessere i filamenti
del suo corpo, del suo dolore, della sua visione
fino alla creazione, e il dono di aver creato, poi svanire.
Dopo di lei,
le donne e gli uomini tessono coperte in racconti di vita,
ricordi di luce e di scale,
occhi d’infinito, pioggia.
Dopo di lei siedo sul mio tappeto con la scala portatrice-di-pioggia
e rammendo lo strappo con lo spago.
Paula Gunn Allen