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Rifondazione comunista Civita Castellana chiede lumi su Talete
Lo scrive in una nota il circolo E. Minio di Civita Castellana

Il 28 dicembre del 2018 i soci della TALETE S.p.a. (i sindaci dei comuni del viterbese) nella speranza forse che nel bel mezzo delle festività di fine anno questo passasse inosservato, hanno votato a favore di un aumento della bolletta di un bel 7,6%.
Naturalmente nessun sindaco (socio) si è preso la responsabilità politica di tale votazione e nessuno si è sognato di passare per il parere dei consigli comunali, questo almeno fino a ieri, quando il comitato per l’acqua pubblica di Viterbo (Non ce la beviamo) riuscendo ad ottenere un consiglio comunale straordinario sul tema, ha smascherato la maggioranza (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) che obbedendo al sindaco, ha votato compatta in favore del rincaro, palesando cosi la volontà di tartassare ancor di più i cittadini già colpiti da una situazione economica generale drammatica.
Noi riteniamo che tali importanti decisioni debbano essere prese nel massimo della trasparenza anche a Civita Castellana, specialmente in un periodo come questo che precede le elezioni comunali nelle quali i cittadini saranno chiamati a scegliere i futuri amministratori.
Pertanto avanziamo pubblicamente la richiesta di un consiglio comunale straordinario, dove i consiglieri e le forze politiche di maggioranza e opposizione si prendano davanti ai cittadini la responsabilità di avallare o bocciare questa scelta sciagurata in modo chiaro e limpido, e non solo tramite comunicati stampa fatti di slogan gettati al vento.
Rifondazione comunista, a Civita Castellana come in tutto il resto d’Italia è contraria ad una gestione aziendalistica dell’acqua ed al conseguente aumento dei disservizi e delle tariffe che questa comporta e si schiera al fianco dei comitati per l’acqua pubblica a difesa degli interessi dei cittadini ed in special modo di quelli più in difficoltà che subiranno l’ennesima batosta.
07/02/2019